22 Apr ACCORDI AGROAMBIENTALI D’AREA
ACCORDO AGROAMBIENTALE D’AREA MISA ESINO – ATTIVITA’ REALIZZATE
Il contesto territoriale, entro cui si colloca l’accordo Agroambientale, è quello della alta valle Misa e della media valle dell’Esino. L’area interessa trasversalmente i due bacini Misa-Esino in direzione nord-ovest e sud-est partendo dal territorio di Arcevia e arrivando a quello di Apiro I comuni presenti, come prima riportato, ricadono per la quasi totalità nella provincia di Ancona, ad esclusione di un comune, Apiro, che ricade nella provincia di Macerata.
L’Accordo agroambientale Misa Esino comprende, come già accennato, solo aziende agricole in conversione o che già applicano agricoltura biologica secondo il Reg.CE 834/2007, già di per se punto di forza per applicare e diffondere un’agricoltura a basso impatto ambientale, ma la volontà di creazione di un accordo agroambientale permette di raggiungere un obiettivo innovativo, ovvero quello di far dialogare aziende con la stessa modalità produttiva, con problematiche quindi apparentemente simili, e di rafforzare l’efficacia del disciplinare di agricoltura biologica soprattutto verso la tutela delle acque nei diversi ambiti comprensoriali coinvolti. In questo modo, l’agricoltore bio, potrà esprimere le problematiche intrinseche ed estrinseche dell’azienda in sua gestione, grazie ad una partecipazione attiva e partecipativa con tutti gli attori coinvolti nel progetto, ovvero, oltre che il soggetto capofila, anche con tutti i centri di assistenza agricola del territorio (CIA, COLDIRETTI; CONFAGRICOLTURA, COPAGRI), con una società privata che opera per le tematiche agro-ambientali(ARCA SRL), con la Regione Marche e i Gal “Colli Esini San Vicino”.
L’approccio partecipativo permetterà di pianificare un piano strategico di intervento che comprenderà tutti gli strumenti utili alla tutela dei corpi idrici superficiali e profondi dell’areale, grazie all’applicazione di tecniche agronomiche biologiche attente alla buona pratica agricola, alla geomorfologia del territorio, alle terre aziendali assai diversificate (in collina dovremmo evitare il run off, mentre in pianura il percolamento), alla gestione dei suoli in modo da migliorare la regimazione delle acque e l’assorbimento dell’azoto grazie al rallentamento del flusso delle acque, evitando così l’inquinamento delle acque superficiali e/o la perdita delle acque utili alla coltivazione.
Le varie iniziative proposte vertono sui seguenti punti:
– conoscenza e consapevolezza del Reg. (CE) 834/2007 e quindi del rispetto delle risorse acqua-suolo-territorio;
– impatto negativo dell’attività agricola sull’ambiente causato da tecniche agronomiche e gestionali a volte errate;
– Miglioramento della qualità del suolo (carbonio organico, sostanza organica);
– Miglioramento della qualità delle acque grazie ad una razionalizzazione della fertilizzazione azotata;
– Maggiore tutela del suolo grazie a tecniche di lavorazione conservative delle regimazioni idriche e grazie all’utilizzo di inerbimenti/colture di copertura per mitigare la perdita di acque utili ;
– Modello agricolo biologico valorizzante del ruolo dell’agricoltore.
Per veicolare meglio la circolazione di informazioni utili e per favorire il confronto tra aziende che condividono caratteristiche comuni, è prevista la realizzaione di azioni informative e la produzione di materiale divulgativo